Amenofi IV, succeduto a Amenofi III intorno al 1375 a.C., realizzò una vera e propria rivoluzione religiosa, sostituendo al tradizionale politeismo il culto del dio unico, il Sole, venerato con il nome di Aton. Questo cambiamento scaturì dalla volontà del faraone di controllare il potere crescente dei sacerdoti del dio Amon di Tebe. Amenofi IV assunse il nuovo nome di Akhenaton, "colui che è utile a Aton" e trasferì la capitale nella località di Tell el Amarna. L'arte del periodo amarniano ha caratteristiche inconfondibili: il sovrano e la moglie Nefertiti vengono ritratti spesso in atto di adorare il disco solare; i reali vengono raffigurati come personaggi dai corpi allungati e dalle membra esili, con i crani slungati e i volti dall'ovale sfuggente, con grandi occhi a mandorla. Questo tipo di raffigurazione mira a conferire al sovrano e alla sua famiglia un'espressione intensa, di profonda spiritualità. Sia la scultura monumentale che le arti minori rivelano un sensibilità luministica, che conferisce una delicatezza talvolta anche estenuata alle superfici. Sono caratteristiche che si ritrovano anche nell'arte del breve regno di Toutankhamon, successore di Akhenaton. Egli riportò la capitale a Tebe e abbandonò il culto solare a favore della religione tradizionale.